Bologna, la bonifica dall’amianto parte in salita

Il Comune ha mandato 116 lettere ma i proprietari degli immobili vicini a scuole o luoghi “sensibili”: hanno risposto solo in un caso su due

114200986-ea501303-0ea9-4332-b7da-91c2eb24d89aIl Comune chiama ma i proprietari di immobili non rispondono. E’ quanto avvenuto per l’azione di bonifica dall’amianto messa in campo da Palazzo d’Accursio.  Nel corso del 2016 il Comune ha spedito 116 lettere a proprietari di immobili per verificare la presenza di amianto in prossimità di scuole, ospedali e altri siti sensibili, ma in un caso su due non è arrivata alcuna risposta. Il piano comunale è stato varato lo scorso febbraio, ma la partenza sembra in salita. A fornire i dati è stato Marco Farina, dirigente dell’unità salute e tutela ambientale del Comune.

ll primo step del piano è consistito nell’individuare 116 siti vicini a luoghi sensibili e nel comunicare ai proprietari la probabile presenza di amianto nelle coperture, richiedendo di verificarne lo stato di conservazione, comunicare l’impegno alla bonifica, se necessaria, o eventuali bonifiche già realizzate di recente. Sono stati contattati amministratori di condominio per 46 siti (luglio 2016), persone fisiche per 53 siti (ottobre 2016), società per 14 siti (ottobre 2016) e altri soggetti per 13 siti (gennaio 2017). Al 31 gennaio, in 15 casi il Comune si è visto rispondere che nei siti in questione non c’è amianto e sono in corso le verifiche. Altri 27 proprietari hanno risposto impegnandosi a bonificare o spiegando che la bonifica è stata già eseguita, circostanza che il comune monitorerà entro il 30 giugno. Per un sito la situazione dell’amianto è stata valutata “in stato discreto” e dunque si procederà con un piano di manutenzione e controllo. Infine, per cinque siti bisognerà re-inoltrare la comunicazione ai corretti proprietari e in sei casi sono arrivate risposte incomplete.

Ma mancano all’appello 62 siti, immobili sui quali Palazzo d’Accursio non ha ricevuto alcun riscontro (in 13 casi si attende una risposta per fine febbraio) e dunque si prepara ad inviare i solleciti entro marzo. C’è una mancata collaborazione che è sintomo di “indifferenza e ignoranza”, commenta Farina.

“Il grande problema sono i cittadini che non hanno risposto – spiega Antonio Politi, dirigente dell’unità operativa rischi ambientali dell’Ausl – si tratta di una percentuale abbastanza significativa”.

Inoltre, alcuni di questi soggetti hanno esplicitamente “manifestato la propria indisponibilità a collaborare”, segnala Politi: c’è un vero e proprio “zoccolo duro”, composto di persone che “storicamente non collaborano”. Per l’assessore alla sanità, Luca Rizzo Nervo, chi non risponde forse vuole “verificare se facciamo davvero sul serio”: ebbene, di quelli che ignorano le lettere “non ce ne scorderemo”, promette.
Fonte: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/02/20/news/bologna_la_bonifica_dall_amianto_parte_in_salita-158750395/

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